
I SALUTI
Ad aprire i saluti Michele Franchi, vicesindaco del Comune di Arquata del Tronto: «Ringrazio i presenti e tutti coloro che sono rimasti vicini alle nostre terre. Oggi è importante parlare di cratere e questa ripartenza è davvero importante per il futuro, perché l’ammodernamento della Salaria è un baluardo delle nostre terre, è fondamentale. Non posso che ringraziare il Commissario Soccodato perché oggi Arquata del Tronto - e non solo - ha una speranza in più. È una giornata importante ma dobbiamo guardare avanti per ammodernare anche il secondo tratto, quello che arriverà ad Acquasanta: una battaglia che tutti quanti dobbiamo vincere, perché queste zone stanno finalmente ripartendo e non dobbiamo fermarci adesso».
Saluto portato anche da Sante Stangoni, sindaco di Acquasanta Terme: «Oggi è veramente complicato vivere in questi territori, anche per via dei consistenti tempi di percorrenza che li separano. Parallelamente alla ricostruzione, finalmente partita, è necessario che venga portato avanti un altro aspetto, quello economico: relativo soprattutto alle infrastrutture, ai trasporti e alla viabilità. Per questi territori queste sono esigenze indispensabili e vanno portate avanti insieme alla ricostruzione, che seppur importante da sola non è sufficiente. Ringrazio tutti per la tenacia e il lavoro e chiedo uno sforzo in più per far sì che queste zone tornino ad intravedere un’importante luce».
Presente anche monsignor Domenico Pompili, amministratore apostolico della Diocesi di Ascoli Piceno e vescovo della Diocesi di Rieti: «La ripresa di questi lavori è senza’altro una buona notizia, considerando che questo territorio ha nella sua storia genetica una strada consolare di grande importanza. Sappiamo però che questo stesso territorio, vocato a creare un ponte tra le diverse aree regionali, ha subìto per incomprensibili ragioni una serie di lentezze e di ritardi che tutt’oggi rendono impossibile un’accessibilità veloce. Perciò quella di oggi è una giornata da salutare con gratitudine e con l’auspicio che non solo si accorci la strada tra i paesi, ma anche quella tra i due mari».
«Vogliamo dare la massima attenzione ai nostri territori interni e naturalmente alle aree interessate dal sisma», ha detto Francesco Baldelli, assessore alle Infrastrutture della Regione Marche. «Lo abbiamo detto nei nostri indirizzi programmatici insieme al Presidente e ai colleghi, perché vogliamo che queste zone e naturalmente le aree interessate dal sisma entrino nell’ottica di una nuova strategia che riequilibri il nostro territorio tra costa ed entroterra. Quando sento parlare di voumi di traffico, dico – da ex sindaco di aree interne – che i volumi di traffico si creano con le infrastrutture, quindi la massima attenzione va data a questi territori che possono rappresentare uno straordinario moltiplicatore di sviluppo per la terra marchigiana. L’impegno è quello di vincere questa sfida, perchè le zone interne tornino con le infrastrutture ad essere centrali per la Regione Marche e per il riavvio dell’economia del centro Italia».
GLI INTERVENTI
Presente all’importante giornata Paolo Testaguzza, Responsabile Anas della Struttura Territoriale delle Marche: «Abbiamo attivato tutte le procedure a disposizione per lavorare e migliorare gli standard di sicurezza: questo si può vedere percorrendo oggi le strade statali delle Marche dov’è chiaro un netto miglioramento dei livelli di servizio. A riprova ci sono gli investimenti che abbiamo messo in campo nell’ultimo quinquennio: per dare qualche numero, siamo passati da 20 milioni di investimenti in manutenzioni programmate ai 60 milioni del 2018, 75 milioni nel 2019, con rallentamento a 57 milioni nel 2020 per via del Covid. Quest’anno invece già siamo oltre i 60 milioni e contiamo di arrivare a 100 milioni di investimento per le strade delle Marche. Contestualmente abbiamo avuto elementi ostativi, come il sisma e la crisi economica, che ha causato tra le altre cose anche i fallimenti delle imprese appaltatrici, come accaduto per quest’opera. Siamo convinti che si lavori molto meglio con la collaborazione degli enti locali, e nelle Marche questa collaborazione c'è: lasciamo i protagonismi e i proclami ad altri ed anteponiamo a tutto il lavoro di squadra e il servizio pubblico. Per quanto riguarda il riavvio di oggi, sono stati ridotti i tempi grazie al decreto semplificazione che ha accelerato l’iter di aggiudicazione: il contratto è stato perfezionato in data 21 luglio 2021 e la consegna alla nuova ditta Salc è avvenuta sette giorni dopo d’urgenza. Il risultato che abbiamo ottenuto nel tagliare le tempistiche di questo riappalto è frutto dell’impegno di Anas e del Governo che ha inserito questo intervento tra quelli di particolare rilevanza nazionale affidandone la gestione al Commissario Fulvio Maria Soccodato».
«Questo riavvio avviene in un momento molto importante per la Regione Marche e per tutto il Paese», ha sottolineato il governatore Francesco Acquaroli. «Questo territorio duramente colpito dal sisma è stato anche colpito dalla pandemia, quindi ogni cantiere e ogni iniziativa che riprende vita in questo momento rappresenta sicuramente una spinta non solo materiale e fisica, ma molto importante anche dal punto di vista emotivo. Non sono io a dirlo, quello infrastrutturale è uno dei ritardi più importanti che condizionano l’Italia, soprattutto nella sua parte centrale e meridionale: un condizionamento molto sentito dalla nostra regione e dalle sue aree interne. Credo che il lavoro che si deve svolgere con la Salaria, con questo cantiere e con tutti gli altri che possono essere messi a terra in questa fase della nostra storia, debba essere accompagnato dalla progettazione per cercare di utilizzare al meglio le grandi risorse che in questo momento possono essere impiegate per colmare questo gap. Parliamo delle risorse per il sisma, quelle che con la nuova programmazione europea riguarderanno la nostra regione, e quelle anch’esse molto importanti che riguarderanno il contratto tra Anas, Ministero e Regione. Occorre la capacità di dovere ridisegnare una maggior competitività dei nostri territori, necessaria per dare vita sociale ed economica al nostro entroterra e soprattutto per dare pieno sviluppo a potenzialità che altrimenti rischierebbero di rimanere inespresse. Il nostro territorio rappresenta un patrimonio straordinario anche a livello agricolo, artigianale, enogastronomico: può essere oggetto di un rilancio turistico molto importante utile alle destagionalizzazione delle presenze nella regione. Noi abbiamo creduto e crediamo nel rilancio dei borghi, strumenti molto importanti per far rivivere la storia della nostra terra proiettandola in una sfida futura piena di grandi iniziative e di possibili attività imprenditoriali anche per far rimanere i nostri giovani. Ringrazio il Commissario per l’impegno e voglio richiamare tutti, inclusi i responsabili del Ministero, perché comprendano che questo territorio non va sostenuto solamente come atto dovuto, ma occorre crederci, perché rappresenta una potenzialità non per sé stesso, ma per l’Italia intera. Se non comprendiamo questo fino in fondo tutto quello che verrà fatto sembrerà quasi un risarcimento per quanto è avvenuto e non doveva avvenire: non è così, vogliamo proiettarci in una dimensione diversa che faccia capire a tutti quanto questa sfida del rilancio economico e sociale si vinca solo se si mettono in condizione di essere competitivi tutti i territori. Questa è un’opera importante che arriva tardi in un territorio già penalizzato, per cui ora bisogna correre e noi siamo disponibili a collaborare tutti i giorni fino alla fine del mandato che ci hanno dato i marchigiani. Vogliamo essere istituzionalmente di supporto e anche di sprone, ma vogliamo anche dire con chiarezza che la giornata di oggi deve rappresentare un inizio, perché non è certo possibile che i cittadini marchigiani per andare a Roma o Milano debbano impiegare le stesse ore che servono agli imprenditori del Nord per raggiungere le grandi capitali economiche mondiali».
L’INTERVENTO DEL COMMISSARIO SOCCODATO
In conclusione, l’intervento del Commissario Straordinario di Governo, ingegner Fulvio Maria Soccodato: «Questo territorio è molto legato alla storia che discende dagli eventi sismici che l’hanno riguardato nel 2016 e nel 2017. Era infatti il gennaio 2017, dopo l’ultima scossa, quando i quattro Presidenti della Regione, insieme al Ministro delle Infrastrutture e al Capo Dipartimento della Protezione Civile, si trovarono in Presidenza del Consiglio per sancire il principio che per avere un’azione efficace, non solo in ambito di ricostruzione ma anche in ambito di ripristino del tessuto sociale ed economico, il potenziamento della mobilità fosse fondamentale. In esito a questo impegno istituzionale, il Dipartimento della Protezione Civile, insieme al Ministero delle Infrastrutture, vararono un programma di ripristino delle strade statali, provinciali e comunali che è arrivato ad avere un finanziamento di quasi un miliardo di euro per oltre 1050 interventi. Questo piano fu affidato ad Anas che in questi 4 anni l’ha quasi completamente sviluppato: oggi di questi 950 milioni di euro oltre 820 sono stati appaltati e in larga parte già realizzati. Un impegno nella riparazione delle strade che continua, il Ministero si accinge infatti a varare ulteriori 440 interventi per 230 milioni di riparazione delle strade comunali che saranno sempre affidati ad Anas. A fianco di questi interventi di riparazione si stabilì dunque anche la creazione di interventi di potenziamento: quello che riavviamo oggi era il primo, situato proprio sotto Pescara del Tronto, un luogo tra i più distrutti dal terremoto. Furono dunnque messe in campo delle strategie che ci permisero di aprire questo cantiere già nella primavera del 2017. Vedere queste opere incompiute e questi cantieri fermi, passando sulla Salaria come voi, per me era una grande amarezza. La nomina a Commissario, efficace dal 10 giugno di quest’anno, ha consensito - insieme all’azione costante di Anas volta a riattivare l’appalto – di completare rapidamente le procedure di riassegnazione e avviare il cantiere già a fine luglio, per avere oggi il concreto avvio delle attività di scavo. Un risultato molto importante ma anche un punto di partenza: parte infatti l’impegno del Commissario, della Regione, del soggetto attuatore Anas e del territorio allargato in un programma di realizzazione dell’adeguamento della Salaria che sia innanzitutto veloce e soprattutto affidabile nei tempi. Quello che oggi andiamo ad iniziare, e che costruiremo insieme, è un patto a rispettare i tempi: ci daremo delle scadenze che siano più sfidanti possibili e che tutti ci impegneremo a rispettare. Questa è un’infrastruttura molto complessa, ha due gallerie lunghe oltre due chilometri, un nuovo svincolo, viadotti ed opere di sostegno molto importanti: una complessità che ritroviamo anche in altri interventi e che può essere affrontata solamente se c’è una forte coesione da parte di tutte le istituzioni che concorrono alla sua realizzazione. Questo cantiere già oggi ha un cronoprogramma molto contenuto fissato nel luglio 2023, ma rispetto a questa data il Commissario si impegna a inserire un’ulteriore accelerazione, per far sì che questa opera sia fruita il prima possibile dal territorio. Insieme a quest’opera, d’intesa con la Regione, andiamo a costruire il resto del piano commissariale sulla Salaria: una pluralità d’interventi, 10 in tutto nei 35 km della statale nel territorio delle Marche, con un investimento di 440 milioni di euro. Saranno interventi che completeranno l’adeguamento alla sezione C1 dell’intera tratta marchigiana e consentiranno una completa messa in sicurezza dando un beneficio in termini di mobilità che sarà fondamentale per la ripresa sociale ed economica. Interventi inoltre che riusciremo a mettere in cantiere entro l’anno prossimo, se costruiremo la congiuzione d’intenti che parte dal territorio e arriva fino ai Ministeri di Roma. Una grande sfida che dobbiamo raccogliere e impegnarci tutti per raggiungere un risultato a mio avviso imperdibile: rigenerare il sistema di mobilità delle zone interne appenniniche e ricreare la connessione non solo tra Tirreno e Adriatico, ma anche tra aree interne e aree costiere, per far sì che questi territori funzionino a sistema. Non solo interventi di potenziamento quindi, ma anche interventi che rigenerino questa mobilità in ottica di sostenibilità, da far maturare facendo convergere altre risorse, come ad esempio l’adeguamento tecnologico o la gestione del cambio modale con il potenziamento del trasporto pubblico locale: energie che la Regione è in grado di declinare e potrà orientare a completare questa visione di una nuova mobilità più sostenibile e sicura a servizio della rigenerazione sociale ed economica. Oggi facciamo il primo passo e saremo misurati giornalmente: il Commissario ci mette la faccia per primo, accetta la sfida sugli impegni e relazionerà su tutte le iniziatiave messe in campo anche attraverso il proprio sito internet. Sono convinto che insieme potremo raggiungere i risultati attesi e vi ringrazio per la presenza: oggi si prende un impegno, e mi fa piacere prenderlo di fronte a tutti voi».























